[Attorno a Van Gogh] Giuseppe Puglisi e il tema dei cieli notturni

 *L'INTERVISTA E' UN'ESCLUSIVA DI CICCHETTI D'ARTE*

Mostra "Attorno a Van Gogh" fino al 6 giugno al Centro Culturale San Gaetano di Padova

Si ringraziano il curatore della mostra Marco Goldin e Clara Scandiuzzi per la disponibilità ad intervistare alcuni degli artisti presenti alla mostra



1- Ogni luogo del nostro pianeta ospita un cielo diverso che comunica un'infinità di emozioni: quali cieli ha osservato per la realizzazione di queste opere?

Naturalmente ho guardato il cielo che avevo sopra la mia testa , il cielo di Sicilia, perché ho
sempre bisogno di interrogare il vero, ma con una idea del cielo del nord che conservavo nella
memoria durante una mia vacanza in Irlanda; un cielo che mi è parso ancora più sconfinato e
misterioso e che mi ha lasciato nel cuore un senso di stupore per la meraviglia e allo stesso tempo
di primordiale paura.

2- Nel catalogo della mostra parla dell'influenza dei cipressi dipinti da Van Gogh. Cosa la colpisce in particolare di questi elementi naturali?

In Van Gogh questi alberi hanno una vitalità quasi umana , essi sono uno specchio dei turbamenti
del pittore e un desiderio di ascesa verso l’alto come facilmente può suggerire la loro forma,
tuttavia a me colpisce soprattutto il colore, un certo severo cromatismo che sembra chiudersi in se stesso come a nascondere un mistero.

3- In che modo essi si relazionano con il cielo?

Come dicevo, il loro colore scuro, quasi nero , le ondulazioni dei rami sembrano suggerire le
curvature dello spazio cosmico , le onde gravitazionali, il mistero profondo di un luogo dal quale
proveniamo. In oltre i frutti dorati dei cipressi sul fondo verde scuro sembrano brillare come stelle
nel cielo notturno e questa è una sensazione che ho avuta ancor prima di pensare a questi lavori
dedicati a Van Gogh.


4- Elementi come le stelle e la luna sono fondamentali quando si vuole raffigurare un cielo nello stile di Van Gogh?

Chiaramente non ho minimamente pensato di dipingere nello stile di Van Gogh e in ogni caso i
suoi cieli notturni hanno sempre una precisa connotazione reale , per cui le stelle o la luna
appaiono come è naturale che sia in un cielo notturno ma non credo siano necessarie per
dipingere alla maniera di Van Gogh , piuttosto è importante sentire la natura viva dentro ogni cosa.

5-La luce è un elemento essenziale nella rappresentazione di un cielo. Che relazione ha avuto con
essa durante la realizzazione delle sue opere?

Per me la luce è lo spazio sono una cosa sola ,è fondamentale la sua comprensione per dipingere
un soggetto come il cielo, soprattutto un cielo notturno che sembra quasi nascondersi alla luce ma
che è una luce dell’anima , quasi uno scavo dentro lo spirito. Inseguo la luce fino al cielo , fin
dentro al nero se è possibile.

6- Cieli diurni e cieli notturni sono costituiti da elementi diversi e si alternano nelle nostre giornate. Ha avuto modo di confrontarsi con il collega Piero Zuccaro, che si è cimentato nella rappresentazione di un cielo opposto rispetto al suo?

I nostri studi sono uno accanto all’altro, per cui inevitabilmente ho visto lo sviluppo del suo lavoro
come lui del mio ma non ci siamo mai veramente confrontati , piuttosto ,forse ,godevamo del
piacere di vedere nascere un nuovo dipinto , mentre gli studi si riempivano di cieli . Talvolta,
stanco della notte, avrei voluto dipingere un cielo completamente diurno tra nuvole bianche nel
fresco di un azzurro cobalto, ma sono contento che questo tema sia stato affrontato da Zuccaro.

7- "In alto, la luna" sembra quasi di assistere a una visione. Ci può parlare di quest'opera?

Molto semplicemente , una sera ho visto questa luna che mi guardava tra le nuvole come un
occhio divino e ho fatto una foto ma soprattutto ho conservato questa sensazione nella memoria.
Quando è arrivato il momento di dipingerla avevo solo il desiderio di dipingere la luce e poi è
apparsa lei sotto il pennello , senza fatica , come una visione mistica che si realizza sotto ai tuoi
occhi improvvisamente per lasciare spazio alla pura contemplazione.




8- Che valore/importanza ha la luna nella raffigurazione di questo soggetto?

E’ la fonte di luce che crea lo spazio ma anche il centro che vorticosamente ci attira e ci libera del
nostro peso annullando la forza gravità.

9- Con le stelle possiamo immaginare migliaia di forme nel cielo. E' forse per questo che all'artista (Van Gogh) piaceva così tanto raffigurarle?

Questo è un gioco che abbiamo fatto un po’ tutti da bambini unendo le stelle tra loro con linee
immaginarie . D’altra parte i segni zodiacali nascono in questo modo e oltre all’aspetto mitologico e
simbolico facilitano il nostro orientamento creando una mappa stellare ma non credo che per Van
Gogh tutto questo abbia importanza. Il suo è uno sguardo capace di trasfigurare ma
essenzialmente ha bisogno del vero e le stelle sono quei punti luminosi che rendono il cielo
palpitante di vita e capaci di farci assistere a un miracolo.


10- L'inquinamento luminoso è un grande problema dei nostri tempi: come pensa abbia influito questa cosa nella vita degli artisti che fanno dell'osservazione della natura il loro elemento cardine?

Chiaramente per un artista che fa dell’osservazione della realtà il punto di partenza per la sua
ricerca ogni cambiamento climatico o luminoso ha la sua importanza e influenza il suo modo di
sentire le cose. Mi ricordo esattamente il giorno che ho visto per la prima volta ,dopo tanto tempo,
il cielo notturno privo di inquinamento luminoso. Era una sera d’inverno ma il cielo era limpido e
stavo andando a cena a casa di Piero Guccione, quando mi perdo tra le campagne modicane.
Nessuna luce di lampioni e poche case sparse con qualche finestra accesa nel buio. Scendo dalla
macchina per chiedere informazioni e scopro sopra di me un cielo stellato di un blu trasparente
che non mi ricordavo più. Ho avuto la sensazione di nascere in quel momento.

11- I cieli di Van Gogh sono amati da tutti gli appassionati di arte e non solo. Secondo lei cosa piace e cattura così tanto dei suoi cieli?

Attraverso la sua pittura immediata e priva di retorica, dipinge il cielo donandoci il suo sguardo
come se fosse il nostro, per questo ci sentiamo cosi presi dai suoi dipinti che ci fanno sentire un
tutt’uno con la natura e capaci di rivelare la nostra umanità più profonda.
C’è nei suoi cieli un senso di partecipata contemplazione che ci commuove , come una preghiera,
un mantra o un rosario fatto di stelle.



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